FIDArating Analysis – Giugno 2025

09/07/2025 16:11:30

Giugno laterale con performance guidate da beta non convenzionali

Nel mese di giugno, gli indici dei fondi azionari evidenziano una dinamica marcatamente divergente tra aree geografiche. Le migliori performance si osservano nei comparti specializzati sull’Asia orientale, con la Corea in particolare che segna un rimbalzo molto deciso, sostenuto sia da flussi in ingresso sia dal rafforzamento di settori ad alta intensità tecnologica. Anche i fondi su Turchia, Taiwan e Thailandia mostrano ritorni robusti, seppur eterogenei per stile e capitalizzazione.

Sul fronte americano, il quadro è in lieve miglioramento rispetto ai mesi precedenti. I fondi azionari USA a larga capitalizzazione, in particolare quelli di stile growth e in valuta coperta, chiudono il mese in territorio positivo. Più contenuto il contributo delle strategie value e delle small cap, che rimangono sostanzialmente marginali in termini di rendimento mensile.

L’Europa si conferma area debole. La maggior parte degli indici riferiti all’area euro mostra segni negativi o frazionalmente positivi. I fondi large & mid, inclusi quelli di stile value, cedono in media tra lo 0,5% e l’1%, penalizzati dall’andamento laterale degli indici sottostanti e da un contesto macro che resta opaco. Tengono meglio i segmenti mid e small, soprattutto in area DACH e Nord Europa, dove le performance risultano più difensive.

I fondi globali su mercati sviluppati si muovono in modo disomogeneo, ma generalmente positivi. Le versioni Euro Hedged contribuiscono in modo più significativo al risultato mensile. In ambito emergente, si distinguono le strategie focalizzate sull’America Latina e sull’Asia senza Giappone, mentre India e Indonesia chiudono in deciso ribasso.

Nel comparto tematico e settoriale, la dispersione rimane elevata. Il fintech europeo hedged realizza un rendimento mensile a doppia cifra, trainato dal rialzo dei titoli più ciclici e dall’allentamento della pressione sui tassi. Buoni anche i ritorni su tecnologia globale, robotica, intelligenza artificiale e semiconduttori. Positivi i comparti energia e materie prime chimiche, così come la sanità in versione coperta. In flessione invece l’agricoltura, i beni di consumo primari, il lusso e l’immobiliare americano, che risente ancora della rigidità delle condizioni finanziarie e delle revisioni al ribasso sul valore degli asset. Gli ESG restano distribuiti su una gamma di risultati che va da modeste correzioni in Europa a leggere progressioni nei mercati emergenti, con particolare focus su energia pulita e ambiente.

L’obbligazionario, nel suo complesso, archivia giugno con un saldo neutro positivo. I governativi europei di breve scadenza offrono contributi modesti, mentre quelli a media e lunga duration subiscono leggere flessioni, in un contesto di curva nuovamente sotto pressione. Buona la tenuta del credito emergente in valuta forte e dei convertibili, soprattutto asiatici. I segmenti high yield globali, sia europei che americani, restano stabili o leggermente positivi, mentre tornano in territorio negativo gli inflation linked globali e i governativi statunitensi.

Il comparto monetario evidenzia differenze significative tra le diverse aree valutarie. I fondi denominati in dollari statunitensi chiudono il mese con una perdita intorno al 3%, riflettendo l’andamento del cross EUR/USD e l’impatto delle aspettative sui tassi reali. I monetari in euro restano sostanzialmente invariati.

Nel segmento ETF, la volatilità si è mantenuta su livelli elevati. Le strategie azionarie leveraged hanno beneficiato del momentum positivo dei listini asiatici e tecnologici, mentre quelle short restano penalizzate dal contesto direzionale dei mercati. Gli strumenti su materie prime mostrano risultati disallineati: ottimo il palladio, positivo il platino, deboli oro e argento, in forte calo il comparto agricolo. Gli ETF settoriali confermano le stesse tendenze dei fondi attivi, con focus positivo su tecnologia e infrastrutture, e un’estensione del recupero nei comparti più ciclici. La componente obbligazionaria passiva segue il profilo dei fondi tradizionali, con performance migliori sulle scadenze brevi e nei segmenti corporate emergenti.

Nel complesso, giugno si chiude con un quadro tecnico che premia selettività e decorrelazione, penalizzando le strategie ancorate a benchmark direzionali europei o a duration elevate. Le dispersioni restano elevate, suggerendo che il posizionamento tattico e l’efficienza nella gestione delle coperture valutarie continuano a rappresentare i driver principali del rendimento.


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