Nel sistema di vigilanza italiano, l’OCF presidia con rigore l’attività dei consulenti finanziari autonomi, imponendo un regime informativo stringente e articolato. Il report periodico richiesto dall’Organismo non è un mero adempimento formale, ma un esercizio complesso di accountability operativa, che riflette la qualità e la coerenza della consulenza offerta. In questo contesto, FIDAworkstation si propone come infrastruttura tecnologica evoluta: automatizza la generazione del report OCF, integra la compliance nei processi decisionali e garantisce tracciabilità e precisione documentale. Un alleato strategico per trasformare l’obbligo regolamentare in leva di autorevolezza professionale.
Attraverso analisi periodiche vengono indagate le performance degli indici FIDA FFI, rappresentativi
di circa 250 categorie del risparmio gestito disponibilie per gli investitori retail italiani. Il report, prodotto
con cadenza variabile sulla base del manifestarsi del fenomeno indagato, si propone di riportare
e documentare gli indici di categoria nel momento in cui registrino performance al di fuori di un certo
range e quindi considerabili “outliers” rispetto alle rilevazioni degli ultimi 5 anni.
Analisi quantitative a cura dell'Ufficio Studi sul mondo del risparmio gestito.
Nel mese di maggio, i mercati azionari globali hanno registrato un forte slancio, trainati principalmente dai settori tecnologico e dell’intelligenza artificiale. L’andamento ha evidenziato una crescente selettività settoriale e una marcata divergenza geografica, con alcune economie asiatiche in netta evidenza. La tecnologia e l’innovazione si sono confermate al centro dell’attenzione degli investitori, mentre settori tradizionalmente difensivi, come l’healthcare e il biotech, hanno mostrato segnali di debolezza. Il comparto obbligazionario ha continuato a soffrire per l’inerzia delle politiche monetarie restrittive, sebbene alcune nicchie come i convertibili abbiano offerto spunti positivi. Sul mercato valutario sono emerse tensioni, con flussi divergenti tra valute sviluppate ed emergenti. In questo scenario, l’adozione di strategie flessibili e una selezione attiva restano strumenti chiave per navigare la transizione dei mercati.