Concluse le analisi sul terzo trimestre 2023.
Il periodo è contraddistinto da perdite crescenti sia tra gli azionari che gli obbligazionari, che però reggono meglio.
Tra i comparti azionari si riportano i seguenti elementi di rilievo: la sovraperformance degli emergenti sui Paesi sviluppati – soprattutto dei frontiers –, il successo delle large cap globali, mentre a cedere terreno sono le small cap europee.
I prodotti con focus settoriale sono tra i maggiormente penalizzati. Coerentemente con l’impostazione di medio periodo, troviamo ancora le energie tradizionali e le risorse naturali a generare i migliori ritorni.
I fondi obbligazionari, invece, vivono un buon momento, pur con evidenti contraddizioni. L’apprezzamento del dollaro è fondamentale nell’interpretazione dei ranking, mentre la duration risulta determinante con particolare riferimento alle scadenze oltre i dieci anni dei governativi europei. Il focus su bond high yield regala diverse soddisfazioni.
Per quanto concerne i prodotti passivi, le performance maggiori sono messe a segno dagli azionari Turchia, seguiti dai prodotti sul petrolio – sia a replica fisica che sintetica – e dagli obbligazionari short con leva 5.
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